L’isola di calore: il caso della nebbia di Milano

Le immagini provenienti dal satellite in questi ultimi giorni sono abbastanza monotone e ripetitive: quasi nessuna nube a sporcare i cieli italiani, ma una coltre nebbiosa, estesa tra la Pianura Padana ed il basso Adriatico, piuttosto consistente ed uniforme. Osservando però attentamente l’immagine in apertura o il video alla fine del post, si nota un particolare piuttosto curioso: ad un certo punto, proprio in corrispondenza della città di Milano, nel mare di nebbia si forma un buco. A che cosa è dovuto tutto questo?
Il responsabile di questo fenomeno è da ricercarsi nella cosiddetta isola di calore, una sorta di bolla d’aria più calda che tende a ricoprire le città o le zone fortemente urbanizzate. Questo microclima più caldo è dovuto a diversi fattori: nelle giornate con cielo coperto, questo riscaldamento è da imputare principalmente alle emissioni degli impianti di riscaldamento, degli impianti industriali e degli autoveicoli. Nel caso invece di una giornata soleggiata, il maggior contenuto di cemento e asfalto del tessuto urbano rispetto alle zone rurali circostanti, favorisce un accumulo di calore in città; tale calore, inoltre, è di difficile dispersione, in quanto la presenza di palazzi di una certa altezza riduce la velocità media del vento, in alcuni casi anche del 30%, rispetto alle zone circostanti. Si è stimato che la differenza di temperatura tra la città e la zona rurale può arrivare fino a 3°C.
Questo calore in eccesso può dare luogo a diversi fenomeni meteorologici, tutti di difficile previsione in quanto rappresentativi appunto di microclimi locali. In estate, l’accumulo di energia termica nei bassi strati può destabilizzare la colonna d’aria, dando luogo alla formazione di temporali. In inverno invece, e questo è proprio il caso odierno, l’aria più calda presente nelle città può raggiungere una temperatura tale da favorire il dissolvimento delle nebbie, a differenza delle zone circostanti in cui le temperature si mantengono più basse e non sono sufficienti a far evaporare le goccioline d’acqua che formano la nebbia
Probabilmente ai cittadini di Milano, quest’oggi, ha fatto senz’altro piacere poter godere del sole mentre gran parte d’Italia si trova sotto un nebbione da paura, ma ciò ci dovrebbe comunque far riflettere sul ruolo che le attività umane giocano nel complesso e delicato meccanismo atmosferico.

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